venerdì 11 marzo 2011

Erendira




“Bene, iniziamo, la storia che vi narrerò non appartiene più a me...”



Con queste parole l’uomo della bicicletta, il personaggio testimone delle vicende di Erendira e di sua nonna, accoglie gli spettatori.

Nel racconto, tratto dal testo di Gabriel Garcìa Màrquez, la malasorte viene portata dal vento ed agisce con la complicità della nonna. L’ancestrale binomio tra oppressore ed oppresso. La conquista della libertà da parte dell’oppresso. La fuga. Ma sarà vera libertà? Quale sarà il destino di Erendira?


La ragazza, nonostante sia divenuta troppo presto donna, acquisterà la maturità negatagli negli anni solo alla fine, dopo aver compiuto un atto liberatorio.


La drammaticità degli eventi è stemperata da un’ambientazione creata con immagini a tratti naif. La storia presentata sembra una favola. Le tarsie che la compongono sono le animazioni video, l’artigianato attoriale e la musica.